Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16157 del 11 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:16157PEN

Massima

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Il ricorso alla figura dell'agente provocatore nell'ambito di attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti è ammissibile solo entro limiti ben definiti, dovendo il suo intervento essere indiretto e marginale, finalizzato prevalentemente all'osservazione, al controllo e al contenimento di condotte illecite altrui già in atto, senza indurre la commissione di reati che altrimenti non sarebbero stati commessi. Pertanto, affinché le operazioni antidroga condotte con l'ausilio di un informatore possano ritenersi legittime, è necessario che: 1) vi sia un'offerta o comunque un'esplicita o implicita manifestazione di volontà da parte dei soggetti contattati di voler cedere sostanze stupefacenti, senza che l'agente provocatore abbia indotto tale intenzione; 2) la consegna della droga sia effettivamente avvenuta, non essendo sufficiente il mero accordo sulla cessione; 3) le modalità di svolgimento delle operazioni siano conformi alle disposizioni di servizio, con adeguata verbalizzazione della partecipazione dell'informatore, in modo da consentire un effettivo controllo sulla legittimità dell'attività di indagine. In difetto di tali presupposti, le dichiarazioni dell'informatore non possono essere utilizzate come prova, in quanto prive dei necessari riscontri esterni, e le condotte degli operanti, pur se finalizzate a finalità istituzionali, possono integrare ipotesi di reato, come il falso ideologico o la calunnia. Inoltre, la mera prospettiva di un possibile reiterarsi di analoghe condotte non è di per sé sufficiente a giustificare l'applicazione di misure cautelari personali, dovendosi valutare in concreto la necessità di tali misure in relazione ai comportamenti che i soggetti potrebbero tenere al di fuori dell'esercizio delle loro funzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) (OMISSIS);

(OMISSIS) (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 645/2013 del 10/12/2013 del TRIBUNALE DEL RIESAME DI BRESCIA;

visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANGELO DI POPOLO che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi…

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