Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17213 del 27 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:17213PEN

Massima

La minaccia grave e reiterata, anche se inserita in un contesto di conflittualità coniugale, integra il reato di minaccia procedibile d'ufficio, non essendo sufficiente la mera riconciliazione successiva tra le parti per escludere la gravità della condotta e la percezione di pericolo da parte della persona offesa. Inoltre, la particolare tenuità del fatto non può essere riconosciuta quando la minaccia, per le modalità e il tenore della frase pronunciata, denota una concreta capacità di incutere timore nella vittima, non essendo sufficiente il solo riferimento all'unicità dell'episodio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/12/2014 della Corte di Appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Tribunale di Brindisi, Sezione…

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