Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20971 del 19 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:20971PEN

Massima

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La capacità di intendere e di volere dell'imputato, pur in presenza di lievi alterazioni cerebrali e di disturbi della personalità, non esclude né diminuisce la sua imputabilità, qualora gli accertamenti peritali abbiano escluso che tali condizioni abbiano assunto rilievo tale da incidere in modo apprezzabile sulla sua capacità di comprendere la realtà e di autodeterminarsi al momento del fatto. L'elemento intenzionale di acquisire il prodotto del delitto, valutato ai fini della configurazione del reato di rapina aggravata, può essere autonomamente rilevante anche ai fini dell'aggravante del nesso teleologico prevista per il reato di omicidio, senza che ciò integri un indebito "doppio rilievo" dell'elemento psicologico. Il mancato riconoscimento dell'attenuante della provocazione è legittimo quando la condotta della vittima, pur essendo stata idonea a suscitare una reazione emotiva nell'agente, non risulti di entità tale da poter essere considerata causa determinante dell'azione delittuosa, in assenza di una reale sproporzione tra l'offesa subita e la reazione posta in essere. Il giudizio di equivalenza tra le circostanze attenuanti e quelle aggravanti, nonché la determinazione della pena, sono il frutto di una valutazione discrezionale del giudice di merito, che non può essere sindacata in sede di legittimità se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria C. - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CH. GE. AL. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 18/11/2008 CORTE ASSISE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SIOTTO MARIA CRISTINA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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