Consiglio di Stato sentenza n. 8991 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:8991SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione o sgombero di opere abusive realizzate su suolo pubblico, sia esso demaniale o appartenente al patrimonio di enti pubblici, costituisce un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, il cui presupposto è la mera sussistenza dell'abuso, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine alla ricorrenza di un concreto interesse pubblico alla rimozione. L'amministrazione ha infatti il dovere di adottare tale provvedimento, essendo la relativa ponderazione tra l'interesse pubblico e quello privato compiuta a monte dal legislatore. Pertanto, non è richiesta la previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto non è prevista in capo all'amministrazione la possibilità di effettuare valutazioni di interesse pubblico influenzabili dalla partecipazione del privato, e il provvedimento non può essere invalidato per omessa osservanza delle norme sulla partecipazione endoprocedimentale, essendo palese che il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso. Inoltre, l'eventuale decorso del tempo dalla commissione dell'abuso non rileva ai fini dell'adozione del provvedimento, in quanto quest'ultimo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso, diverse da quelle inerenti al ripristino della legalità violata. Infine, ai fini dell'adozione del provvedimento, è sufficiente l'accertamento della natura pubblica del suolo, senza che sia necessario un preventivo accertamento della sua esatta delimitazione demaniale, atteso che il fondamento del potere sanzionatorio deriva dall'illecito edilizio commesso su suolo pubblico, a prescindere dalla sua specifica qualificazione come demaniale o appartenente al patrimonio dell'ente.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/10/2022

N. 08991/2022REG.PROV.COLL.

N. 09969/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9969 del 2020, proposto da
Anna Destito, rappresentata e difesa dagli avvocati Matteo Caridi, Annamaria Corabi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Stalettì, non costituito in giudizio;

nei confronti

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera di Soverato, non costituito in giudizi…

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