Il provvedimento che decide sul reclamo avverso l'ordinanza di estinzione del processo di cognizione pronunciata dal giudice istruttore ai sensi dell'art. 308 c.p.c. deve essere impugnato con ricorso, da depositare in cancelleria entro il termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione o dalla pubblicazione, in applicazione analogica dell'art. 130 disp. att. c.p.c. Tale disposizione, infatti, introduce il rito camerale per l'appello avverso la sentenza che dichiara l'estinzione del processo ai sensi dell'art. 308 c.p.c., prevedendo che la decisione sia adottata in camera di consiglio con sentenza. Pertanto, il termine per l'impugnazione decorre dalla notificazione o pubblicazione della sentenza che decide sul reclamo, e non dalla data di deposito dell'atto di appello in cancelleria. Questa soluzione risponde all'esigenza di celerità nella definizione del procedimento, attraverso la conferma o la rimozione della declaratoria di estinzione, ed è coerente con la natura del reclamo ex art. 308 c.p.c., che costituisce un rimedio acceleratorio volto a ottenere una sollecita pronuncia sulla perdita di efficacia del processo. Pertanto, l'impugnazione della sentenza che decide sul reclamo avverso l'ordinanza di estinzione del processo di cognizione deve essere proposta con ricorso, da depositare in cancelleria entro il termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione o pubblicazione della sentenza stessa.