Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 433 del 9 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:433PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può legittimamente fondare il proprio convincimento su un complessivo quadro indiziario, senza essere vincolato ad una valutazione atomistica e parcellizzata dei singoli elementi probatori, purché la motivazione sia congrua e logica nel porre in luce i collegamenti e la convergenza degli indizi in un medesimo contesto dimostrativo. Inoltre, il pericolo di recidiva, quale esigenza cautelare, può essere desunto non solo dalla gravità del titolo di reato, ma anche dalla concreta e attuale pericolosità sociale del soggetto, desumibile dalla sua pregressa condotta illecita e dalla sua situazione personale e patrimoniale, senza che sia necessario un accertamento specifico e dettagliato di tale pericolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 06/09/2019 del Tribunale di Torino;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CALVANESE Ersilia;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 6 settembre 2019, il Tribunale di Torino rigettava l'ista…

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