Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6868 del 17 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:6868PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, abusa del suo potere o viola i doveri inerenti alla sua carica, cagionando un ingiusto danno o vantaggio ad altri, commette il reato di abuso d'ufficio. Tale condotta è punibile penalmente, a prescindere dall'effettivo verificarsi del danno o del vantaggio, in quanto la fattispecie si realizza con la semplice violazione dei doveri d'ufficio. Tuttavia, il reato di abuso d'ufficio è soggetto a prescrizione, la quale determina l'estinzione dell'azione penale qualora il tempo trascorso dalla commissione del fatto superi i termini previsti dalla legge, senza che sia intervenuta una sentenza definitiva di condanna. In tali casi, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, anche in presenza di una sentenza di condanna di merito, in applicazione del principio di legalità e del favor rei.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco Pao - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. Re. Gi. , n. a (OMESSO);

PA. Eu. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano, emessa in data 16.3.2007

letti i ricorsi e il provvedimento impugnato;

udita in Pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. DI CASOLA C., che ha concluso per il rigetto dei …

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