Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 653 del 2020

ECLI:IT:TARMI:2020:653SENT

Massima

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Il potere di pianificazione urbanistica comunale, espressione di ampia discrezionalità amministrativa, è sindacabile dal giudice amministrativo solo in caso di manifesta arbitrarietà, irragionevolezza o travisamento dei fatti. La semplice reformatio in peius della disciplina urbanistica, attraverso il ridimensionamento dell'attitudine edificatoria di un'area, è consentita salvo che non vi siano determinazioni vincolanti per l'amministrazione o aspettative qualificate del privato, come convenzioni di lottizzazione o accordi di diritto privato. La scelta di ridurre l'indice fondiario di un'area, motivata dall'esigenza di rispettare la morfologia urbana e contenere la crescita edilizia a tutela del paesaggio, non è arbitraria né irragionevole, anche in considerazione delle disposizioni che consentono di non computare talune superfici nel calcolo della SLP e di conservare la SLP esistente in caso di demolizione e ricostruzione. L'Amministrazione può differenziare la disciplina urbanistica tra comparti adiacenti, senza incorrere in vizi di eccesso di potere per disparità di trattamento, ove le situazioni non siano oggettivamente identiche. La mancata accoglimento di una proposta di destinare convenzionalmente una quota di edificato all'affitto non contrasta con l'obiettivo del piano di promozione di interventi di edilizia sociale, ove tale proposta non rientri nelle specifiche forme previste dalla normativa.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/04/2020

N. 00653/2020 REG.PROV.COLL.

N. 01169/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1169 del 2017, proposto da
((omissis)), Ibe S.r.l., ((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Milano, via M.A. Bragadino n. 2;

contro

Comune di Magenta, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via Larga 23;

per l'annullamento

della delibera del Consiglio Comunale di Magenta n. 3 del 2 febbraio 2017 a…

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