La disposizione contenuta nell'art.. 24 D.P.R. 19 marzo 1956 n.. 303, secondo cui nelle lavorazioni che producono scuotimenti, vibrazioni o rumori dannosi ai lavoratori, devono adottarsi i provvedimenti consigliati dalla tecnica per diminuirne l'intensità, non è in contrasto con il principio di legalità stabilito dall'art.. 1 cod. pen. in quanto fissa un precetto certo e univoco, coerente con i principi generali civili e penali dell'ordinamento giuridico e in particolare con il principio del "neminem ledere", nonché con quello giurisprudenziale secondo cui è obbligo dei soggetti previsti dall'art.. 4 D.P.R. n.. 547/55 l'evitare che l'ambiente di lavoro possa essere causa di danno per i lavoratori che vi svolgano la loro attività. L'avere rimesso all'elaborazione e all'evoluzione della tecnica l'individuazione, per ciascuna lavorazione, dei provvedimenti opportuni "per diminuire l'intensità" delle cause di danno e, quindi, in definitiva per evitare il danno non implica mancanza di certezza e determinatezza della norma per omessa indicazione del comportamento dovuto in quanto delimita l'ambito di tale valutazione col riferimento, appunto, alle indicazioni fornite dalla tecnica.