Il giudicato amministrativo, una volta definitivo, impone all'amministrazione soccombente l'obbligo di dare integrale esecuzione alla sentenza, senza possibilità di ulteriori contestazioni o ritardi, salvo il caso di sopravvenute e imprevedibili circostanze che rendano impossibile l'adempimento. Decorso inutilmente il termine semestrale previsto dalla legge Pinto per il pagamento spontaneo, il creditore vittorioso può chiedere l'intervento del giudice amministrativo per ottenere l'esecuzione forzata, con la nomina di un commissario ad acta che, in sostituzione dell'amministrazione inadempiente, provveda al pagamento delle somme dovute, senza che l'amministrazione possa opporre ulteriori eccezioni o ritardi. Il giudice amministrativo, accertata la definitività del titolo e l'inadempimento dell'amministrazione, è tenuto a ordinare l'esecuzione del giudicato, condannando l'amministrazione al pagamento entro un termine perentorio e, in caso di ulteriore inerzia, a nominare un commissario ad acta per l'adempimento coattivo. Tale disciplina speciale, volta a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, prevale sulle norme generali in materia di esecuzione forzata nei confronti della pubblica amministrazione, le quali non possono essere invocate per eludere o ritardare l'adempimento del giudicato.