Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 21 del 2021

ECLI:IT:TARMI:2021:21SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di controllo sulla legittimità degli atti di pianificazione urbanistica, afferma i seguenti principi di diritto: 1. Le osservazioni presentate dai privati in sede di formazione dello strumento urbanistico generale (PGT) costituiscono un apporto collaborativo alla definizione dell'interesse pubblico, e non danno luogo a particolari aspettative giuridiche. Pertanto, il loro rigetto non richiede una dettagliata motivazione, essendo sufficiente che risulti dagli atti che le stesse siano state valutate e ritenute non idonee ad orientare diversamente la soluzione adottata dall'Amministrazione. 2. La scelta di individuare un comparto edificatorio (ARU) la cui superficie si estende oltre quella di proprietà di un singolo privato rientra nell'ampia discrezionalità di cui dispone il Comune nell'esercizio delle proprie potestà pianificatorie, e non è sindacabile in sede giurisdizionale, salvo che non risulti affetta da macroscopico travisamento, palese illogicità o irrazionalità. La previsione di attuare il comparto per subcomparti, senza la preventiva perimetrazione degli stessi, non rende impossibile l'attuazione delle previsioni urbanistiche, in quanto i parametri edificatori legati all'intera superficie del comparto possono essere "consumati", in occasione dell'attuazione di un sub-comparto, solo in proporzione alla superficie di quest'ultimo. 3. Le scelte relative alla zonizzazione delle aree del territorio comunale e alla definizione dei relativi indici edificatori rientrano nell'ampia discrezionalità del pianificatore, e non necessitano di specifica motivazione, salvo il caso in cui vadano ad incidere su posizioni giuridiche differenziate, come quelle derivanti da piani o progetti di lottizzazione già approvati. 4. La previsione di escludere il recupero abitativo dei sottotetti in determinate zone del territorio comunale, in ragione delle caratteristiche morfologiche degli edifici, non richiede una motivazione specifica, essendo sufficiente che tale scelta risulti coerente con le finalità perseguite dallo strumento urbanistico generale. 5. La previsione di cessione gratuita di aree per servizi, anche in misura superiore a quella minima stabilita dalla legge, non è di per sé illegittima, purché risulti proporzionata rispetto alla capacità edificatoria riconosciuta e non si traduca in un eccessivo sacrificio per il privato. 6. La revisione periodica dello strumento urbanistico generale, con la conseguente modifica delle previsioni urbanistiche, non integra una revoca in senso tecnico che legittimi la corresponsione di un indennizzo ai sensi dell'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/01/2021

N. 00021/2021 REG.PROV.COLL.

N. 00891/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 891 del 2013, proposto da
Lural S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di costei, in Milano, via ((omissis)), 41;

contro

Comune di Boffalora Sopra Ticino, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il di lui studio in Milano, viale ((omissis)), 21;
Regione Lombardia, Provincia di Milano, non costituite in giudizio;

nei confronti

((omissis)), ((omissis)) non costituite in giudizio;

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