Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13439 del 30 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13439PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni nei confronti di un soggetto sottoposto a misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per pericolosità generica è legittimo quando: 1) Il giudice competente per territorio è individuato correttamente, in base alla normativa vigente al momento del procedimento, senza che rilevi l'eventuale successiva modifica legislativa che avrebbe imposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il tribunale competente. Infatti, la giurisprudenza di legittimità distingue il caso in cui la proposta provenga da un organo non legittimato, con conseguente obbligo di trasmissione al pubblico ministero titolare del potere, da quello in cui la proposta sia stata avanzata da soggetto legittimato ma davanti a giudice incompetente per territorio, ipotesi in cui il giudice deve trasmettere direttamente gli atti al tribunale competente. 2) La dichiarazione di incostituzionalità di alcune fattispecie di pericolosità sociale previste dal Codice Antimafia non determina automaticamente l'annullamento del provvedimento di confisca, qualora il giudice abbia accertato in concreto che il proposto viveva abitualmente con i proventi di attività delittuose, indipendentemente dalla specifica categoria di pericolosità contestata. Ciò in quanto la riqualificazione della fattispecie di pericolosità implica un'attività di verifica di merito che necessita della riapertura del contraddittorio tra le parti. 3) Il giudice può ritenere sussistenti i presupposti per la confisca, in assenza di una specifica contestazione nella proposta, quando gli elementi fattuali posti a fondamento della stessa siano stati comunque oggetto di effettivo contraddittorio e valutazione, senza che ciò integri una violazione del principio di correlazione tra contestazione e decisione. Tuttavia, il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento di confisca è limitato alla verifica della sua mera esistenza e non può estendersi alla sua logicità o completezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesc - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 11/06/2019 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FRANCESCO ALIFFI;
lette le conclusioni del PG DE MASELLIS MARIELLA, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto indicato in epigrafe, la Corte di appello di Napoli ha confermato il provvedimento con cui il Tribunale della medesima citta', premessa l'intervenuta imposizione al defunto (O…

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