Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19939 del 9 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:19939PEN

Massima

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Il metodo mafioso si configura quando la condotta criminosa, pur formalmente priva di contenuto minatorio, manifesta una carica intimidatoria tale da richiamare alla mente della vittima il tipico modus operandi delle associazioni mafiose, anche in assenza di un'esplicita evocazione dell'appartenenza dell'agente a tali sodalizi. Ai fini della sussistenza dell'aggravante, è sufficiente che le modalità della condotta, valutate nel contesto ambientale in cui si realizzano, siano idonee a ingenerare nella vittima un diffuso senso di timore e di impotenza, tale da indurla a subire passivamente le pretese illecite, senza reagire o denunciare, per il concreto pericolo di ritorsioni. Pertanto, l'aggravante del metodo mafioso può essere riconosciuta anche quando l'agente non sia formalmente affiliato ad un'associazione di tipo mafioso, purché le sue condotte siano connotate da una carica di prepotenza e di sopraffazione, che evochi nella vittima il tipico modus operandi delle consorterie criminali operanti nel territorio. In tali ipotesi, assume rilievo non solo la modalità della condotta, ma anche il contesto ambientale in cui essa si realizza, laddove risulti notoria la presenza e l'influenza di organizzazioni mafiose, in grado di incutere timore e di condizionare le scelte e i comportamenti dei consociati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CRISCUOLO An - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/10/2018 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa Anna Criscuolo;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa Lori Perla, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
uditi i difen…

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