Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25063 del 19 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:25063PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di cose costituenti corpo di reato o ad esso pertinenti è legittimo anche quando la perquisizione che ha portato al loro rinvenimento sia stata effettuata in modo illegittimo, in quanto il potere di sequestro dipende unicamente dall'acquisibilità del bene e dall'insussistenza di divieti probatori, senza essere condizionato dalle modalità con cui le cose sono state reperite. Il giudice, in sede di riesame del sequestro, deve valutare esclusivamente la sussistenza del fumus commissi delicti in relazione all'idoneità degli elementi a rendere utile l'espletamento di ulteriori indagini, senza entrare nel merito della concreta fondatezza dell'accusa. L'eventuale illegittimità della perquisizione, ove sussistente, non rileva ai fini della validità del sequestro di cose che costituiscono corpo di reato o oggetti ad esso pertinenti, essendo sufficiente che tali cose siano acquisibili e non vi siano divieti probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo;
avverso l'ordinanza del 27/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di RAGUSA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILIPPINI STEFANO;
lette le conclusioni del PG per l'inammissibilita' del ricorso.
CONSIDERATO IN FATTO E DIRITTO
1. Con decreto del 14.1.2017 il pubblico ministero presso il Tribunale di Ragusa convalidava il sequestro probatorio eseguito di iniziativa dalla Polizia G…

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