Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14201 del 4 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:14201PEN

Massima

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Il porto di oggetti potenzialmente offensivi, pur se giustificato da esigenze lavorative, deve essere valutato alla luce di una pluralità di elementi, quali la natura dell'oggetto, le modalità del fatto, le condizioni soggettive dell'agente, i luoghi dell'accadimento e la normale funzione dell'oggetto stesso. L'accertamento di tali elementi non può essere omesso dal giudice, il quale è tenuto a verificare la concreta sussistenza del giustificato motivo addotto dall'imputato, non potendosi limitare ad una generica accettazione delle sue dichiarazioni, in assenza di riscontri probatori. Ciò vale non solo per la posizione dell'imputato che ha addotto il giustificato motivo, ma anche per quella dei concorrenti, la cui responsabilità può essere esclusa solo all'esito di una compiuta valutazione di tutti i dati di fatto rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GEMELLI Torquato - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di MILANO;

nei confronti di:

1) SU. AL. N. IL (OMESSO);

2) MA. HE. N. IL (OMESSO);

3) CE. SH. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/02/2007 TRIBUNALE di MONZA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MOCALI PIERO;

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