Il giudice di merito, nel procedimento di applicazione di una misura di prevenzione personale, è titolare di un autonomo potere di valutazione degli elementi probatori ed indiziari tratti dai procedimenti penali a carico del soggetto proposto, al fine di accertarne la pericolosità sociale sulla base dei presupposti normativamente previsti. Tale valutazione, compiuta nel rispetto dei principi di ragionevolezza e proporzionalità, non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata e conforme ai principi di diritto, salvo i casi di motivazione inesistente o meramente apparente. L'irrogazione della misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno costituisce l'esercizio di tale potere di valutazione autonoma del giudice della prevenzione, che opera in piena indipendenza, nel rispetto dei limiti di legge e dell'obbligo motivazionale. Tuttavia, la prescrizione di darsi entro quindici giorni alla ricerca di un lavoro e di non allontanarsi dalla dimora senza preventivo avviso all'autorità è imponibile solo se il soggetto sia indiziato di vivere con il provento di reati, ipotesi non ritenuta sussistente nel caso di specie.