Consiglio di Stato sentenza n. 5040 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:5040SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esaminare il ricorso in appello avverso l'ordinanza di rimozione di opere edilizie realizzate in assenza di titoli autorizzativi, afferma il principio per cui: L'amministrazione comunale è legittimata ad adottare provvedimenti di ripristino dello stato dei luoghi in caso di opere edilizie realizzate senza la necessaria segnalazione certificata di attività e autorizzazione paesaggistica, in quanto tali interventi, in assenza dei prescritti titoli abilitativi, costituiscono violazione della normativa urbanistica ed edilizia. Tuttavia, qualora il privato provveda spontaneamente alla demolizione delle opere abusive, viene meno l'interesse all'impugnazione del provvedimento di rimozione, determinando l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Ove permanga l'interesse all'accertamento della legittimità di una parte delle opere contestate, il giudice può disporre un rinvio della definizione della controversia al fine di verificare l'eventuale sopravvenuta carenza di interesse anche in relazione a tali ulteriori profili, in considerazione delle interlocuzioni in corso tra il privato e l'amministrazione per il possibile accertamento di compatibilità paesaggistica. Il principio di diritto affermato mira a contemperare l'esigenza di tutela del legittimo esercizio dell'attività edilizia con il rispetto della normativa urbanistica ed ambientale, riconoscendo all'amministrazione il potere-dovere di ripristinare la legalità violata, pur valorizzando il comportamento collaborativo del privato che spontaneamente provveda alla demolizione delle opere abusive.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/05/2023

N. 05040/2023REG.PROV.COLL.

N. 00737/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA NON DEFINITIVA

sul ricorso numero di registro generale 737 del 2020, proposto da
SI.MA. s.n.c. di Cresti Marcello & C., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Mario Busiri Vici e Matteo Frenguelli, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Perugia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Luca Zetti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Umbria, non costituito in giudizio;

per la…

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