Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9868 del 6 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:9868PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice sulla base di elementi reali e non ipotetici, desumibili dalla personalità dell'indagato e dalle modalità del fatto, che consentano di formulare una prognosi in ordine alla continuità del periculum libertatis. Ove emerga l'incapacità dell'indagato di controllare i propri impulsi violenti, tale da far ritenere concreto e attuale il rischio di nuovi reati della stessa specie, il giudice può disporre la custodia cautelare in carcere anche in assenza della disponibilità del braccialetto elettronico, in quanto tale misura risulta necessaria e proporzionata per neutralizzare il pericolo accertato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/06/2018 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CATERINA MAZZITELLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. ((omissis)) che conclude per il rigetto.
Il Procuratore Generale, nella persona del Sost. Proc. Gen. Dott.ssa ((omissis)), ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza, emessa in data 26 giugno 2018, il Tribunale di Catania ha disposto l…

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