Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7474 del 20 febbraio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:7474PEN

Massima

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Il giustificato motivo del porto di oggetti atti ad offendere, ai sensi dell'art. 4 della legge n. 110/1975, deve essere valutato con riferimento alla natura dell'oggetto, alle modalità di verificazione del fatto, alle condizioni soggettive del portatore, ai luoghi dell'accadimento e alla normale funzione dell'oggetto, non potendo essere dedotto a posteriori dall'imputato o dalla sua difesa. Tuttavia, il giudizio di responsabilità per tale reato è strettamente connesso alla prova che gli oggetti siano stati destinati all'offesa, e non alla legittima difesa, essendo irrilevanti le modalità di utilizzo degli stessi qualora il loro porto sia stato giustificato da esigenze corrispondenti a regole comportamentali lecite. Inoltre, la valutazione circa la sussistenza dei presupposti della legittima difesa putativa, invocata dall'imputato, non può essere omessa dal giudice di merito, il quale è tenuto a motivare adeguatamente in ordine a tale specifica questione, anche in presenza di eventuali contraddizioni nelle dichiarazioni dell'imputato, purché queste non siano tali da inficiare la credibilità complessiva della sua versione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

SABEONE Gerardo - Presidente -

SCARLINI Enrico Vittorio Stanislao

PISTORELLI Luca

SGUBBI Vincenzo - Relatore -

CUOCO Michele

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Sc.Lu. (CUI 062L987) nato a ANCONA il 19/04/1980
avverso la sentenza del 25/05/2023 della CORTE APPELLO di ANCONA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO SGUBBI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PERLA LORI che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;
lette le conclusioni del difensore che ha insistito per l'accoglimento del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 25 maggio 2023 la Corte di appello di Ancona, riconosciute all'imputato le circostanze attenuanti generic…

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