Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34635 del 4 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:34635PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento, anche se contestato senza l'espressa menzione dell'aggravante di cui all'art. 635, comma 2, n. 1, c.p., è perseguibile d'ufficio quando risulti commesso con violenza alla persona e minaccia, in quanto in tale ipotesi la remissione di querela non estingue il reato. La Corte di Cassazione, nel caso di specie, ha ritenuto che la contestazione relativa a un reato continuato comprendente danneggiamento, percosse e minacce, comportasse l'applicabilità dell'aggravante di cui all'art. 635, comma 2, n. 1, c.p., rendendo il reato di danneggiamento perseguibile d'ufficio. Pertanto, la remissione di querela non ha estinto il reato, e la sentenza di proscioglimento è stata annullata con rinvio al giudice di pace per un nuovo esame. Il principio di diritto affermato dalla Corte è che il reato di danneggiamento, anche se non espressamente contestato con la relativa aggravante, è perseguibile d'ufficio quando risulti commesso con violenza alla persona e minaccia, in quanto in tale ipotesi la remissione di querela non estingue il reato. Ciò in ragione della maggiore gravità del fatto, che giustifica l'intervento d'ufficio del pubblico ministero a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, a prescindere dalla volontà della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di NAPOLI;

nei confronti di:

1) SA. AD., N. IL (OMESSO);

2) SA. TE., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/10/2006 GIUDICE DI PACE di CASERTA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere FEDERICO Raffaello.

Vista la richiesta del Procuratore Generale presso questa Corte di Cassazione che ha chiesto l'annullamento della …

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