Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34940 del 9 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:34940PEN

Massima

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Il diritto di cronaca e di critica giornalistica, pur costituendo una legittima causa di giustificazione della diffamazione, deve essere esercitato nel rispetto della verità sostanziale dei fatti riportati e della completezza dell'informazione, senza omettere circostanze rilevanti che possano incidere sulla valutazione complessiva della vicenda. Pertanto, il giornalista e il direttore responsabile non possono beneficiare dell'esimente dell'esercizio del diritto di cronaca quando l'articolo pubblicato, pur contenendo un riferimento veritiero a dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, omette di precisare che tali dichiarazioni non hanno avuto alcun seguito giudiziario, travisando così la portata effettiva delle stesse e determinando una rappresentazione parziale e fuorviante dei fatti. In tali casi, la mancata integrazione dell'informazione da parte del giornalista, nonostante la possibilità di farlo, integra gli estremi della diffamazione a mezzo stampa, non potendosi ritenere sussistente la scriminante dell'esercizio del diritto di cronaca. Il giudice, nel valutare la legittimità dell'esercizio del diritto di cronaca, deve pertanto verificare non solo la verità dei fatti riportati, ma anche la completezza e la correttezza dell'informazione fornita, al fine di evitare che la divulgazione di notizie, pur formalmente veritiere, possa risultare comunque lesiva della reputazione altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. MA. N. IL (OMESSO);

contro

2) FA. LU. N. IL (OMESSO);

3) MA. EZ. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/02/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SAVANI PIERO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

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