Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10298 del 6 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:10298PEN

Massima

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Il sequestro probatorio è legittimo quando il giudice, anche attraverso il richiamo ad altri atti del procedimento, è in grado di individuare il collegamento tra i beni sequestrati e il reato presupposto contestato, senza che sia necessaria una motivazione analitica e dettagliata. Il giudice del riesame può integrare la motivazione carente del provvedimento impugnato, richiamando gli elementi già presenti negli atti, purché ciò consenta di comprendere adeguatamente le ragioni del sequestro. La mera formulazione stereotipata che i beni costituiscono "corpo del reato" non è sufficiente, ma il giudice può fare riferimento alle risultanze investigative che hanno condotto al sequestro, come il riconoscimento da parte della persona offesa dei beni sequestrati come provento di reati precedenti. La relazione di un perito, se non adeguatamente contestualizzata, non è di per sé idonea a inficiare la legittimità del sequestro, essendo necessario un apprezzamento complessivo degli elementi acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. DI JORIO Giorgio - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di fiducia di:

RU. Al. ;

Contro l'ordinanza emessa il 18 luglio 2007 dal Tribunale di Napoli, sezione del riesame;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere Dott. Pietro Curzio;

Udito il Procuratore generale, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Passacantando Guglielmo, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.

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