Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20812 del 14 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20812PEN

Massima

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Il possesso di una rilevante quantità di sostanza stupefacente non integra necessariamente il reato di detenzione ai fini di spaccio, potendo tale quantità essere destinata all'uso personale dell'indagato, qualora emergano elementi concreti e specifici, come la sua condizione di assuntore abituale, la disponibilità di mezzi economici adeguati, l'assenza di precedenti penali e la mancanza di altri indizi di attività di spaccio, che depongano in favore di tale destinazione d'uso. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a valutare in concreto la finalità della detenzione, senza poter presumere automaticamente la destinazione allo spaccio sulla base del solo dato quantitativo, dovendo invece considerare tutti gli elementi fattuali rilevanti ai fini della qualificazione giuridica della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto;

avverso l'ordinanza in data 18-10-12 del Tribunale di Taranto, nei confronti di:

(OMISSIS);

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ROTUNDO Vincenzo;

Udite le richieste del Pubblico Ministero, Dott. VOLPE, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.-. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto ha proposto ricorso per cassazione avverso l&#x…

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