Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15455 del 13 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:15455PEN

Massima

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Il reato edilizio di realizzazione di un'opera in assenza del necessario titolo autorizzativo non può essere qualificato come opera precaria ai sensi del D.P.R. n. 380 del 2001, art. 6, comma 1, lett. e-bis, quando l'intervento abusivo consiste nella realizzazione di un piazzale in cemento armato di notevoli dimensioni, destinato a deposito di materiali edili, in quanto tale opera non presenta i requisiti di precarietà e temporaneità richiesti dalla norma, essendo caratterizzata da stabilità costruttiva e destinazione non contingente. Inoltre, la particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis c.p., non può essere riconosciuta quando l'opera abusiva, per le sue caratteristiche dimensionali e costruttive nonché per il suo inserimento in un contesto di ulteriori illeciti edilizi, risulta di non modesta entità e impatto sul territorio e sull'assetto urbanistico, essendo quindi esclusa la sussistenza dei presupposti per l'applicazione di tale causa di non punibilità. La valutazione circa la natura precaria dell'opera e la sussistenza della particolare tenuità del fatto rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione, se congruamente e logicamente argomentata, non è sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi logici o manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALTERIO Donatella - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 8/7/2022 della Corte d'appello di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso, trattato ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
udita la relazione svolta dal Consigliere Giovanni Liberati;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Giordano Luigi, che ha concluso chiedendo di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 8 l…

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