Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 951 del 2015

ECLI:IT:TARCZ:2015:951SENT

Massima

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L'informativa antimafia interdittiva emessa dalla Prefettura, in presenza di una pluralità di elementi indiziari che costituiscono un quadro indiziario più che sufficiente a far ritenere la sussistenza di un condizionamento dell'impresa da parte di organizzazioni malavitose, è legittima e giustifica i provvedimenti di revoca e/o rescissione ed annullamento di lavori già appaltati in favore dell'impresa, in quanto tali atti conseguenziali rivestono carattere vincolato ai sensi della normativa antimafia vigente. L'informativa prefettizia antimafia prescinde dall'accertamento della rilevanza penale dei fatti e non richiede che il pericolo di condizionamento delle scelte dell'impresa sia concretamente provato, in quanto la finalità perseguita si concretizza nella massima anticipazione dell'azione di prevenzione, inerente alla funzione di polizia e di sicurezza, rispetto alla quale assumono rilievo fatti e vicende anche solo sintomatici ed indiziari. La valutazione discrezionale del Prefetto, per non sconfinare in mero arbitrio, deve essere ragionevole e attendibile se sorretta almeno da presunzioni semplici, ovvero da una pluralità di indizi seri, precisi e concordanti, oggettivamente riscontrabili, che secondo l'esperienza comune assumono un significato univoco. La facoltà di continuare il rapporto con imprese, nonostante il collegamento delle stesse con organizzazioni malavitose, è ipotesi remota e residuale, consentita al solo fine di tutelare l'interesse pubblico attraverso una valutazione di convenienza in relazione a circostanze particolari, quali il tempo dell'esecuzione del contratto o la sua natura, o la difficoltà di trovare un nuovo contraente, se la causa di decadenza sopravviene ad esecuzione ampiamente inoltrata. Pertanto, la stazione appaltante ha il dovere di motivare adeguatamente nel caso in cui, nonostante la presenza di un inquinamento mafioso, l'interesse pubblico alla completa esecuzione del contratto è così pregnante da legittimare un'impresa sospetta a continuare ad effettuare le opere pubbliche.

Sentenza completa

N. 01052/2013
REG.RIC.

N. 00951/2015 REG.PROV.COLL.

N. 01052/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1052 del 2013, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
-OMISSIS-rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Catanzaro, Via A. ((omissis)), 48;

contro

U.T.G. - Prefettura di ((omissis)), rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura, domiciliata in Catanzaro, Via G.((omissis)), 34; Prefetto di ((omissis)), Comune di ((omissis)); Comune di Lamezia Terme, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Catanzaro, Via F.Crispi, 79; Comune di Nicotera, rappresentato e difeso d…

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