Tribunale Amministrativo Regionale Marche - Ancona sentenza n. 906 del 2014

ECLI:IT:TARMAR:2014:906SENT

Massima

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La presentazione di un'istanza di sanatoria di opere edilizie abusivamente realizzate determina il venir meno dell'interesse alla coltivazione del ricorso già proposto avverso l'ingiunzione di demolizione delle stesse, in quanto, una volta presentata domanda di accertamento di conformità, l'ordinanza di demolizione già adottata perde efficacia. Ciò in quanto il procedimento di sanatoria, una volta attivato, comporta la sospensione dell'esecuzione dell'ordine di demolizione, essendo finalizzato a valutare la possibilità di sanare l'abuso edilizio. Pertanto, il ricorso avverso l'ingiunzione di demolizione diviene improcedibile, venendo meno l'interesse del ricorrente a ottenere l'annullamento di un provvedimento che ha perso efficacia a seguito dell'avvio del procedimento di sanatoria. Tuttavia, il fatto che le opere siano state realizzate senza titolo, pur essendo suscettibili di sanatoria, può comunque comportare la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione dell'esito incerto della vicenda e della possibile soccombenza reciproca delle parti.

Sentenza completa

N. 00703/2005
REG.RIC.

N. 00906/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00703/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 703 del 2005, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso Avv. ((omissis)) in Ancona, c.so Garibaldi, 43;

contro

Comune di Corridonia, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso Segreteria T.A.R. Marche in Ancona, via della Loggia, 24;

per l'annullamento

- della comunicazione di avvio del procedimento prot. n. 2298 del 28.01.2005;

- dell'ordinanza n. 95 prot. n. 15480 di demolizione e rimessa in pristino dei luoghi emessa in data 16 giugno 2005.

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