Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25191 del 17 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25191PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso si distingue dalla comune associazione per delinquere in quanto non è necessariamente diretta alla commissione di delitti, ma può avere anche altri obiettivi, come la realizzazione di "profitti e vantaggi ingiusti per sé o per altri", perseguiti attraverso l'utilizzo del metodo mafioso, ossia l'avvalersi della particolare forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di ricettazione o riciclaggio, non è necessario che siano stati accertati giudizialmente i reati fine della associazione mafiosa, essendo sufficiente che le somme provengano da attività illecite realizzate con il metodo mafioso, anche se formalmente lecite. Inoltre, coloro che ricevono in modo continuativo stipendi o altri pagamenti dal sodalizio mafioso, anche quando sono detenuti e anche al fine di retribuire il solo silenzio, sono a conoscenza della provenienza illecita dei fondi e pertanto possono essere ritenuti responsabili del reato di ricettazione. Infine, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, anche se rese oltre il termine di centottanta giorni dalla manifestazione della volontà di collaborare, sono utilizzabili ai fini dell'emissione di misure cautelari, in considerazione del fatto che la necessità di una loro assunzione si ricollega all'emergenza investigativa del tutto nuova, rappresentata dal ritrovamento di nuovo materiale probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AP. PA. N. IL (OMESSO);

2) RU. GI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 17/10/2008 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO Aldo;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. MARTUSCIELLO Vittorio, il quale ha chiesto il rigetto dei ricorsi.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

1. - Il Tribunale di Napoli, costituito ex articolo 309 c.p.p., con ordinanza del…

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