Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21447 del 1 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:21447PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere confermato dal giudice dell'appello cautelare solo ove permangano le esigenze cautelari originariamente riconosciute, senza che sia sufficiente il mero richiamo a formule stereotipate. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare concretamente, sulla base di elementi nuovi e specifici, se il pericolo di inquinamento probatorio e il rischio di reiterazione dei reati permangano, anche in relazione a eventuali mutamenti della posizione dell'indagato, come la cessazione di cariche sociali o l'applicazione di misure interdittive. Solo in presenza di tali presupposti può essere confermata la misura cautelare, altrimenti deve essere disposta la sua revoca o sostituzione con una misura meno afflittiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierlui - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/01/2022 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza sopra indicata il Tribunale di Reg…

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