Consiglio di Stato sentenza n. 1530 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:1530SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il Consiglio di Stato, in materia di concorsi pubblici, afferma che l'Amministrazione gode di un ampio margine di discrezionalità nella formulazione delle clausole del bando, le quali sono finalizzate alla concreta cura e all'effettivo perseguimento dell'interesse pubblico. Pertanto, le scelte relative all'articolazione delle prove e alla determinazione dei criteri di valutazione, ivi compresa la previsione di soglie minime di sbarramento per il superamento delle singole parti della prova scritta, non possono essere sindacate dal giudice amministrativo se non in presenza di palese arbitrarietà, illogicità, irragionevolezza ed irrazionalità in rapporto al fine che si intende concretamente perseguire. In particolare, la previsione di una soglia minima di sbarramento per la verifica della conoscenza della lingua inglese, anche se pari a quella stabilita per le materie direttamente attinenti al profilo professionale messo a concorso, non può essere considerata illegittima, in quanto la conoscenza della lingua straniera può rivestire un ruolo rilevante nello svolgimento delle attività proprie del funzionario giudiziario, anche se non costituisce l'attività prevalente. Inoltre, l'art. 7, comma 1, del d.P.R. 487/1994 non impedisce l'adozione di un meccanismo di valutazione basato su una triplice soglia di sbarramento, purché tutte le soglie in proporzione corrispondano a 7/10, alla stessa stregua di 21/30. Infine, la circostanza che in un precedente concorso sia stata fissata una soglia di sufficienza inferiore per la verifica della conoscenza della lingua inglese non comporta l'illegittimità della diversa scelta operata dall'Amministrazione nell'esercizio della propria discrezionalità organizzativa.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/02/2023

N. 01530/2023REG.PROV.COLL.

N. 07480/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7480 del 2022, proposto dai signori Giuseppe Chiodelli, Ignazio Di Noto Marrella, Paolo Leone, Marcella Locatelli, Valentina Loche, Pasquale Nunziata, Francesco Vallesi e Massimo Verardi, rappresentati e difesi dagli avvocati Diego Vaiano e Alvise Vergerio Di Cesana, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Diego Vaiano in Roma, Lungotevere Marzio, n. 3;

contro

la Commissione Interministeriale Ripam, il Ministero della Giustizia, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e Formez Pa, in persona dei legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentat…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.