Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43041 del 7 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:43041PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere applicata a soggetti indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso, anche in assenza di una condanna definitiva, qualora emergano gravi indizi della loro pericolosità sociale attuale, desumibili dalla loro condotta e dal permanere dell'operatività del sodalizio criminale di appartenenza. In tali casi, il giudice può disporre la confisca dei beni di cui il proposto non abbia giustificato la legittima provenienza e di cui risulti avere la disponibilità, anche a titolo indiretto, in valore sproporzionato al proprio reddito o alla propria attività economica, ovvero che risultino essere il frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, anche se intestati a terzi, purché siano presenti gravi indizi, dotati dei requisiti di precisione, concordanza e gravità, circa la effettiva disponibilità di fatto del bene da parte del proposto. Il giudizio di pericolosità sociale attuale del proposto non può essere escluso dalla mera collaborazione con l'autorità giudiziaria, se permangono elementi che denotano il suo perdurante legame con l'associazione criminale di appartenenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi P. - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

4) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

5) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

6) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 13/2010 CORTE APPELLO di SALERNO, del 09/04/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

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