Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nell'ambito di un appalto di opere pubbliche, l'appaltatore che intenda ottenere il rimborso dei maggiori costi sostenuti per l'adozione di misure di sicurezza non previste nel piano di sicurezza e coordinamento, è tenuto a iscrivere tempestiva riserva nel registro di contabilità o in altri appositi documenti contabili, esponendo gli elementi atti a individuare il titolo e l'ammontare della sua pretesa, e a confermare la riserva al momento della sottoscrizione del conto finale. Tale onere di tempestiva iscrizione delle riserve, che assolve una funzione di tutela dell'amministrazione appaltante, sussiste anche per i fattori produttivi di danno continuativo, pur se il quantum può essere successivamente indicato, in conformità al principio generale secondo cui tutte le riserve vanno iscritte tempestivamente ed è onere dell'appaltatore dimostrarne la tempestività. Pertanto, la mancata tempestiva iscrizione della riserva relativa ai maggiori oneri di sicurezza comporta la decadenza dell'appaltatore dal diritto di ottenerne il rimborso, a prescindere dalla natura di diritto fondamentale costituzionalmente tutelato del diritto alla salute dei lavoratori, il quale deve comunque essere contemperato con l'interesse dell'amministrazione committente ad avere una continua evidenza dei costi dell'opera.