Consiglio di Stato sentenza n. 4421 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:4421SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca di un atto di sottomissione che autorizzava l'anticipata occupazione di un'area demaniale marittima, adottato dall'amministrazione a seguito di accertate inadempienze del concessionario, non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990, quando il privato sia stato comunque posto in condizione di partecipare al procedimento e di far valere le proprie ragioni, attraverso un fitto scambio di corrispondenza, sopralluoghi e diffide, tali da rendere evidente l'avvenuta partecipazione al procedimento e il concreto soddisfacimento delle finalità previste dalla norma. In tali casi, infatti, l'istituto della comunicazione di avvio del procedimento non può corrispondere ad un mero formalismo, ma deve essere valutato in rapporto al principio di effettività della partecipazione, enunciato nell'art. 21-octies della legge n. 241/1990. Pertanto, la revoca dell'atto di sottomissione, adottata in assenza di formale comunicazione di avvio del procedimento, non è illegittima, quando risulti comunque garantita la partecipazione del privato al procedimento, attraverso un confronto dialettico con l'amministrazione. Ciò vale anche per l'applicazione della maggiorazione prevista dall'art. 8 del D.L. n. 400/1993, convertito in legge n. 494/1993, in caso di utilizzazione senza titolo di beni demaniali marittimi, in quanto tale applicazione presuppone un provvedimento di revoca o di decadenza del titolo concessorio, la cui legittimità deve essere valutata alla luce dei principi generali sull'esercizio del potere di autotutela da parte della pubblica amministrazione.

Sentenza completa

N. 06885/2006
REG.RIC.

N. 04421/2011REG.PROV.COLL.

N. 06885/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6885 del 2006, proposto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria per legge presso la sede di Roma, via dei Portoghesi, 12;

contro

Nuova Sardamag S.p.A., rappresentata e difesa dall'avv. Giovanni Cossu, con domicilio eletto presso l’avv. Maria Stefania Masini in Roma, via della Vite, 7;

per la riforma della sentenza del T.A.R. SARDEGNA – CAGLIARI, SEZIONE I, n. 01651/2005, resa tra le parti, concernente RICALCOLO DEL CANONE DOVUTO PER L’UTILIZZAZIONE DI BENI DEL DEMAN…

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