Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35451 del 23 agosto 2023

ECLI:IT:CASS:2023:35451PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la credibilità e l'attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, deve seguire un percorso logico-argomentativo articolato in tre fasi: 1) verifica della credibilità soggettiva del dichiarante, desunta dalla sua personalità, condizioni socio-economiche e familiari, passato, rapporti con il chiamato e genesi delle ragioni che lo hanno indotto all'accusa; 2) valutazione dell'attendibilità intrinseca della chiamata, in base a criteri di precisione, coerenza, costanza e spontaneità; 3) verifica esterna dell'attendibilità della dichiarazione, attraverso l'esame di elementi estrinseci di riscontro. Tali fasi non devono necessariamente seguire un ordine rigido, potendo influenzarsi reciprocamente. Inoltre, le dichiarazioni rese dai collaboratori, anche se de relato, possono assumere lo stesso rilievo probatorio delle chiamate dirette, purché supportate da validi elementi di verifica circa le modalità di acquisizione dell'informazione, che consentano di ritenerle effettivamente oggetto di patrimonio conoscitivo comune agli associati. I riscontri esterni alle dichiarazioni accusatorie possono essere costituiti da qualsiasi elemento probatorio, anche indiretto, legittimamente acquisito al processo e idoneo a corroborare, nell'ambito di una valutazione probatoria unitaria, il mezzo di prova ritenuto ex lege bisognoso di conferma. Qualora le dichiarazioni accusatorie siano caratterizzate da divergenze, il giudice può procedere a una valutazione frazionata, mantenendo l'attendibilità del dichiarante per le parti del narrato adeguatamente riscontrate, a condizione che non sussista un'interferenza fattuale e logica tra la parte ritenuta falsa e le altre parti. Infine, le plurime chiamate in correità o in reità, se caratterizzate da convergenza sul nucleo essenziale del narrato, autonomia genetica e specificità individualizzante, possono legittimamente concorrere a formare la base fattuale dell'affermazione di responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. MELE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/04/2021 della CORTE di ASSISE di APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MONACO ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. GAETA PIETRO, che ha concluso chiedendo il rigetto di tutti i ricorsi;
uditi i difensori:
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