Cassazione penale Sez. I sentenza n. 728 del 3 febbraio 1997
ECLI:IT:CASS:1997:728PEN
Massima
Massima ufficiale
La richiesta del comandante del corpo, necessaria ai fini della procedibilita` di reati per i quali il codice penale militare di pace stabilisce la pena della reclusione militare non superiore nel massimo a sei mesi, per essere giuridicamente valida, deve presentare i requisiti prescritti dalla legge processuale e sostanziale, in particolare: presentazione al P.M.; sottoscrizione dell'autorita` competente, individuata nel comandante del corpo di appartenenza del militare imputando; rispetto del termine di un mese dal giorno della notizia del fatto da parte dell'autorita` richiedente; irrevocabilita` della richiesta. Pertanto, pur provenendo da un organo della pubblica amministrazione e, quindi, qualificabile come atto soggettivamente amministrativo, la richiesta in questione, inserendosi nell'"iter" del processo penale, necessariamente sfociante nella valutazione giurisdizionale non solo della sussistenza del fatto oggetto della richiesta, ma anche della ritualita` di tutta la relativa attivita` procedimentale, non puo` definirsi come atto oggettivamente amministrativo, bensi` come vero e proprio atto processuale, con la conseguenza che ad essa non applicabile l'obbligo motivazionale di cui al primo comma dell'art. 3 della legge n. 241 del 1990, imposto dal legislatore per tutti gli atti amministrativi che direttamente teresse sostanziale del soggetto, ma non su quelli soltanto soggettivamente riferibili alla pubblica amministrazione, la cui specifica regolamentazione e` demandata - per gli effetti che producono - a norme di carattere penal-processuale e che, di per se`, non sono produttivi della sfera giuridica dell'interessato. da vedere: [p85\06435]
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