Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10338 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:10338SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Seconda Ter, ha stabilito che i Piani di Massima Occupabilità (PMO) delle vie e piazze del centro storico trovano la loro giustificazione nell'esigenza dell'amministrazione comunale di individuare forme omogenee di fruizione di spazi pubblici da parte di operatori commerciali in luoghi di notevole interesse pubblico, nell'obiettivo di garantire una rigorosa tutela del patrimonio storico, culturale, artistico ed ambientale e per garantire un equilibrio tra l'espansione delle attività commerciali, la regolamentazione del traffico urbano e la tutela della residenzialità, nonché per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini. La natura dell'atto di concessione amministrativa di occupazione di suolo pubblico (OSP) conferisce al Comune una serie di prerogative, volte a regolare l'uso temporaneo del bene in alcune aree della città, in prevalenza situate nel centro storico, dove l'occupazione del suolo pubblico è limitata dall'esistenza di un preponderante pubblico interesse diretto alla salvaguardia del patrimonio storico-culturale e dove gli interessi imprenditoriali dei privati si rivelano recessivi rispetto agli interessi pubblici volti alla tutela dei beni architettonici e, in generale, del patrimonio monumentale e culturale della città. Pertanto, la disdetta della concessione OSP, avente natura pubblicistica e quindi atto di tipo provvedimentale, va tenuta distinta dalla revoca, non potendo a quest'ultima essere assimilata, spiegando i propri effetti alla scadenza del rapporto; e nella disciplina delle OSP l'atto acquista efficacia vincolata, per effetto delle delibere di programmazione, di cui costituisce mera esecuzione. L'inserimento di una via nel PMO, essendo atto di pianificazione e programmazione, non richiede una specifica motivazione, purché sia coerente con gli scopi di tutela esplicitamente prefissati dalla norma attributiva del potere, secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità. I pareri obbligatori degli organi tecnici (Polizia Municipale, Ufficio per la Città Storica e Sovrintendenza ai Beni Culturali) sono da ritenersi acquisiti qualora tali soggetti siano rappresentati nella Commissione tecnica che ha predisposto il PMO. Infine, le censure di tipo procedurale afferenti la formazione delle previsioni del PMO non sono suscettibili di determinarne l'annullamento in assenza di una dimostrazione specifica da parte di chi vi abbia interesse della violazione degli scopi di tutela che la redazione dei Piani deve perseguire.

Sentenza completa

N. 09822/2013
REG.RIC.

N. 10338/2014 REG.PROV.COLL.

N. 09822/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9822 del 2013, proposto da:
Annalisa Polo, rappresentata e difesa dagli Avv. Michela Guidoni e Pier Paolo Polese, con domicilio eletto presso Michela Guidoni in Roma, via Girolamo Savonarola, 39;

contro

Roma Capitale, rappresentata e difesa dall'Avv. Rosalda Rocchi, dell’Avvocatura comunale, con domicilio eletto presso Rosalda Rocchi in Roma, Avvocatura del Comune di Roma;

per l'annullamento

della disdetta della concessione demaniale permanente rilasciata per il locale sito in Via del Governo Vecchio n. 125-126-127, protocollo CA/54/33 del Municipio Roma Centro Storico (ora Mun…

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