Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28251 del 20 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28251PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere sussiste quando più soggetti, in numero superiore a tre, si accordano in modo stabile e permanente per commettere una serie indeterminata di reati, perseguendo fini illeciti comuni, senza che sia necessaria una complessa organizzazione o una struttura gerarchica. L'elemento distintivo rispetto al concorso di persone nel reato risiede nel carattere dell'accordo criminoso, che nel reato associativo è diretto all'attuazione di un più vasto programma delittuoso, mentre nel concorso si realizza in modo occasionale e accidentale. Ai fini della configurabilità del delitto di associazione per delinquere, non è necessaria la partecipazione di tutti gli associati alla commissione dei singoli reati programmati, essendo sufficiente l'esistenza di un vincolo associativo finalizzato alla realizzazione di una serie indeterminata di illeciti, indipendentemente dall'effettiva commissione degli stessi. Il pericolo di reiterazione criminosa, quale esigenza cautelare, può essere desunto dalla natura dell'organizzazione criminosa posta in essere dagli indagati, capace di operare stabilmente e sistematicamente attraverso raffinati meccanismi di copertura contabile e complesse cointeressenze societarie, finalizzati al depauperamento delle risorse pubbliche e all'alterazione delle condizioni di mercato, nonché dalla valutazione della personalità degli indagati, anche in assenza di recenti condotte delittuose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. Veneziano Nicola, difensore di fiducia di Cr. An. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 25.11.2009 del Tribunale di Catanzaro, con la quale, in riforma dell'ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Lamezia Terme in data 15.4.2009, e' stata applicata al Cr. la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla P.S. quale indagato del reato di cui all'articolo 416 c.p..

Udita la relazione fatta dal Consigliere D…

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