Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 13028 del 27 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:13028CIV

Massima

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Il giudice, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, è tenuto a redigere le sentenze in modo chiaro e privo di errori materiali, al fine di garantire la certezza del diritto e la corretta applicazione della legge. Eventuali errori materiali riscontrati nella sentenza devono essere prontamente corretti, anche d'ufficio, al fine di assicurare l'esatta corrispondenza tra il dispositivo e il contenuto della decisione. Il principio di correttezza e di buona amministrazione della giustizia impone al giudice di verificare con attenzione la redazione della sentenza, affinché essa rispecchi fedelmente la volontà del giudicante e non contenga inesattezze o refusi che possano pregiudicare la chiarezza e l'univocità del provvedimento. La correzione degli errori materiali, senza incidere sul merito della decisione, rappresenta un dovere del giudice volto a garantire l'integrità e la completezza del provvedimento giurisdizionale, a tutela del principio di legalità e del diritto di difesa delle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SALME' Giuseppe - rel. Presidente

Dott. ZANICHELLI Vittorio - Consigliere

Dott. SCHIRO' Stefano - Consigliere

Dott. FITTIPALDI Onofrio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

SP. DO. , elettivamente domiciliato in ROMA, VIA LUDOVISI 16, presso lo STUDIO LEGALE ROSSOTTO, rappresentato e difeso dall'avvocato PERIFANO ESTER, giusta procura speciale in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE;

- intimato -

avverso la sentenza n. 3780/2006 della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE di ROMA del 20.12.05, depositata il 21/02/2006;

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