Il provvedimento amministrativo di revoca dell'autorizzazione all'esercizio di attività ricettiva e di ordine di rilascio dell'immobile, adottato dal Comune nei confronti del concessionario, è legittimo qualora risultino documentati inadempimenti della controparte agli obblighi convenzionalmente assunti, a condizione che sia previamente assegnato al titolare un termine per il ripristino delle condizioni necessarie all'esercizio dell'attività, ai sensi dell'art. 21 della L.R. 31/1985. Tuttavia, l'eventuale successiva riassegnazione della struttura a terzi, non impugnata tempestivamente dal precedente concessionario, determina il venir meno dell'interesse di quest'ultimo all'annullamento dei provvedimenti di revoca e di rilascio, rendendone il relativo ricorso improcedibile. Il giudice, in tal caso, pur rilevando la legittimità dei provvedimenti impugnati, può compensare le spese di giudizio in considerazione della peculiarità della vicenda.