Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30374 del 5 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30374PEN

Massima

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Il danneggiamento commesso con violenza alla persona o minaccia integra l'elemento costitutivo del reato di cui all'art. 635 c.p., comma 1, indipendentemente dalla sussistenza di un nesso di strumentalità tra la condotta violenta o minacciosa e l'azione di danneggiamento, essendo sufficiente la mera contestualità temporale tra le due condotte per ravvisare la fattispecie. La valutazione della gravità del fatto e della personalità del reo, desunta anche dai precedenti penali, costituisce il fondamento per la determinazione della pena, senza che sia necessaria una specifica e dettagliata motivazione sulla quantificazione, salvo che la pena irrogata non si discosti sensibilmente dalla misura edittale. Il beneficio della sospensione condizionale della pena e l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p. sono esclusi in presenza di più reati legati dal vincolo della continuazione, in quanto configurano un comportamento deviante abituale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. PACILLI G. Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Lecce del 17.2.2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dott. CIANFROCCA Pierluigi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. ZACCO' Franca, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 26.6.2015, il Tribunale di Lecce aveva riconos…

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