Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24939 del 21 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24939PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La valutazione della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico di un indagato non può essere esclusa dalla mera circostanza che alcuni elementi fattuali prospettati dalla difesa sembrino contraddire la ricostruzione accusatoria, qualora il giudice dia conto in modo adeguato e logico delle ragioni per le quali ritiene comunque attendibile la versione dei fatti offerta dalla parte lesa, anche in presenza di eventuali limitazioni fisiche dell'indagato che potrebbero astrattamente ostare alla dinamica dei fatti prospettata dall'accusa. Infatti, la valutazione di tali elementi di fatto attiene alla sfera della ricostruzione del quadro probatorio, che rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se sorretta da una motivazione congrua e logicamente coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BI. MA. N. IL (OMESSO);

2) B. M. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 875/2010 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 16/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito l'avv. ((omissis)) di Trepuzzi, difensore di entr…

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