Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26028 del 6 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:26028PEN

Massima

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Il danneggiamento con minacce alla persona, previsto dall'art. 635 c.p., comma 1, si configura quando il danneggiamento è stato compiuto mentre è ancora in atto la condotta violenta o minacciosa tenuta dall'agente, anche se tale condotta non era finalizzata a rendere possibile l'esecuzione del danneggiamento mediante l'intimidazione esercitata nei confronti del soggetto passivo. In tal caso, il reato di minaccia è assorbito in quello di danneggiamento aggravato, in quanto la ragione dell'incriminazione risiede nella pericolosità contra vires, non solo in re, manifestata dall'agente nell'esecuzione del reato. La valutazione degli elementi di prova e l'accertamento della responsabilità penale sono riservati ai giudici di merito, il cui sindacato in sede di legittimità è limitato ai soli vizi di motivazione macroscopicamente evidenti, senza possibilità di una nuova valutazione del materiale probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. D'AGOSTINI M. Piero - Presidente

Dott. COSCIONI Giueppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massim - rel. Consigliere

Dott. CEROSOSIMO Emanuele - Consigliere

Dott. MONACO Marco Mari - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2021 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MASSIMO PERROTTI;
lette le conclusioni scritte trasmesse dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SERRAO D'AQUINO Pasquale,
che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il ricorso dev…

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