Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23795 del 8 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23795PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, sussiste quando vi siano elementi concreti e attuali, desumibili anche dalla reiterazione di condotte delittuose della stessa indole, dalla contiguità dell'imputato a soggetti appartenenti ad associazioni criminali e dalla persistenza di potenziali occasioni favorevoli alla commissione di nuovi reati, tali da far ritenere che l'imputato, verificandosi l'occasione, possa facilmente commettere ulteriori reati che offendono il medesimo bene giuridico tutelato. La sussistenza di tali elementi concreti e attuali di pericolo di reiterazione del reato giustifica il rigetto della richiesta di misure cautelari meno afflittive, come gli arresti domiciliari, in considerazione della pericolosità sociale dell'imputato e della sua contiguità ad ambienti criminali organizzati.

Sentenza completa

sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 4279/2015 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 08/09/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO TUTINELLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza 8 settembre 2015, il Tribunale di Napoli in funzione di giudice del riesame cautelare ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) confermando l'ordinanza della Corte di appello di Napoli resa in data 23 luglio 2015.
2. Il Tribunale del riesame fonda la propria decisione sul fatto che la Corte d'appello aveva ritenuto sussistente l'aggravante di cui alla L. n. 203 del 1991, articolo 7; che costui era legato da rapporti di stretta familiarita' con esponenti della criminalita' organizzata in posizione apicale; che il certificato penale nello stesso riportava la commissione, successivamente alla perpe…

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