Il servizio prestato presso una pubblica amministrazione, anche in qualità di lavoratore interinale o a progetto, rientra tra i "titoli di servizio ed esperienza lavorativa" valutabili ai fini della selezione pubblica, a prescindere dalla forma contrattuale, purché si tratti di attività lavorativa svolta alle dipendenze e sotto il controllo dell'amministrazione. La commissione esaminatrice non può escludere tale esperienza lavorativa dalla valutazione dei titoli, attribuendo erroneamente il punteggio a una diversa voce del bando, come il "curriculum formativo e professionale", in quanto ciò comporta una violazione del principio di par condicio e massima partecipazione alle procedure concorsuali pubbliche. Pertanto, l'amministrazione deve procedere a una nuova valutazione dei titoli del candidato, attribuendo il punteggio previsto per i "titoli di servizio ed esperienza lavorativa" anche per il periodo di lavoro svolto in qualità di lavoratore interinale o a progetto presso la stessa amministrazione, fermo restando il limite del 50% del punteggio massimo previsto per tale voce in caso di servizio prestato in categoria inferiore a quella messa a concorso. Il mancato riconoscimento di tale punteggio, pur non determinando necessariamente il raggiungimento di una posizione utile ai fini dell'assunzione, integra comunque un interesse processuale del candidato al corretto inquadramento della propria esperienza lavorativa ai fini della formazione della graduatoria finale.