Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31696 del 11 agosto 2010

ECLI:IT:CASS:2010:31696PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione non deve necessariamente basarsi su fatti integranti estremi di reato, ma può fondarsi su qualsiasi elemento certo ed idoneo a giustificare il libero convincimento del giudice in ordine alla illecita condotta di vita del proposto, anche in assenza di una perfetta corrispondenza tra la contestazione originaria e la pronuncia giudiziale, purché gli elementi fattuali posti a fondamento della prognosi di pericolosità siano stati acquisiti nel contraddittorio con l'interessato. Ai fini dell'attualità della pericolosità sociale, rilevano gli elementi sintomatici o rivelatori della pericolosità pregressi rispetto al momento della formulazione del giudizio, fermo restando che la pericolosità deve sussistere al momento della decisione, senza che sia necessario che i fatti integranti tale pericolosità siano recenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NU. BR. N. IL (OMESSO);

avverso il Decreto n. 37/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 15/01/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO Aldo;

lette le conclusioni del PG Dott. SALVI Giovanni, il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

1. NU.Br. , per il tramite del suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione contro il decreto della Corte di Appello di Napoli deliberato il 15 novembr…

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