Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37053 del 14 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:37053PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione della sentenza di condanna per omicidio volontario, deve limitarsi a verificare se la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza sostituire la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito in ordine all'affidabilità delle fonti di prova, purché questi ultimi abbiano esaminato tutti gli elementi a loro disposizione, fornito una corretta interpretazione degli stessi e dato esaustiva e convincente risposta alle deduzioni delle parti. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare le valutazioni di merito compiute dai giudici di appello, che hanno ritenuto la responsabilità dell'imputato sulla base di un complesso di gravi, precisi e concordanti indizi, tra cui il fatto che l'imputato si fosse incontrato con la vittima nell'ora del delitto in una zona vicina al luogo del fatto e avesse tenuto un comportamento successivo al fatto idoneo a denotare la sua attiva partecipazione all'omicidio, nonché le dichiarazioni mendaci rese dall'imputato in ordine a circostanze essenziali, che possono contribuire alla formazione del convincimento di colpevolezza. Tali valutazioni, logicamente e coerentemente motivate, non possono essere sostituite da una diversa ricostruzione alternativa prospettata dalla difesa, che si risolve in una mera illazione affidata alle interessate dichiarazioni dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. RA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8/2010 CORTE ASSISE APPELLO di FIRENZE, del 15/07/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/07/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALATI Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. ((omissis));

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