Il provvedimento di revoca di un titolo abilitativo per la somministrazione di alimenti e bevande può essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, qualora questa abbia eliminato le contestate difformità edilizie e presentato una nuova SCIA commerciale. In tali casi, il giudice amministrativo dispone la compensazione integrale delle spese processuali, in considerazione dell'esito favorevole per l'amministrazione e del venir meno dell'interesse originario del ricorrente. Il principio di diritto affermato mira a garantire l'economicità e l'efficienza dell'azione amministrativa, evitando l'inutile protrarsi di un contenzioso privo di utilità pratica per le parti. La massima valorizza altresì il ruolo del giudice amministrativo nel verificare la permanenza dell'interesse del ricorrente e nell'adottare soluzioni processuali idonee a definire celermente il giudizio, senza aggravio di costi per l'amministrazione. In tal modo, si realizza un bilanciamento tra l'esigenza di tutela del privato e quella di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, in linea con i principi di cui all'art. 97 della Costituzione.