Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31849 del 10 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:31849PEN

Massima

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La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno può essere applicata anche in assenza di una pronuncia di condanna penale, purché il giudice indichi con precisione le concrete circostanze di fatto, oggettivamente valutabili, dalle quali desumere l'appartenenza del proposto a un'associazione di tipo mafioso. Tali elementi, che possono essere diversi da quelli valutati nel procedimento penale conclusosi con l'archiviazione, devono essere sintomatici dell'inserimento del soggetto nel contesto criminale, come l'accresciuto coinvolgimento in attività riconducibili all'organizzazione mafiosa, l'incremento patrimoniale ingiustificato e le dichiarazioni di collaboratori di giustizia. L'attualità della pericolosità sociale non viene meno per il solo fatto che alcuni partecipi dell'associazione abbiano intrapreso la collaborazione con la giustizia, attesa la peculiare struttura e capacità di infiltrazione delle consorterie mafiose. Il giudizio di prevenzione, essendo autonomo rispetto a quello penale, non è vincolato dall'esito assolutorio di quest'ultimo, purché la motivazione indichi puntualmente gli elementi indiziari di appartenenza al sodalizio criminale, senza limitarsi a mere ipotesi. Inoltre, la valutazione della capacità economica del proposto ai fini della misura patrimoniale della cauzione non è sindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VI. AL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 17/2010 CORTE APPELLO di SALERNO, del 19/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

lette le conclusioni del PG Dott. G. Izzo che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto in data 12.1.2010 la Corte di appello di Salerno confermava il provvedimento con il quale il Tribunale della stessa citta' …

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