Il delitto di rapina può configurarsi anche quando l'agente, mediante violenza o minaccia, sottrae alla vittima un bene mobile al fine di conseguire un profitto non necessariamente di natura patrimoniale, ma anche di carattere morale o di affermazione del proprio potere criminale. La sussistenza del concorso di persone nel reato di rapina aggravata è integrata quando più soggetti agiscono in maniera sinergica per sottrarre con violenza un bene alla vittima, anche se il contributo di ciascuno non risulta determinante ai fini del risultato finale. L'applicazione dell'aggravante della pluralità di persone riunite non richiede la prova di un previo accordo tra i concorrenti, essendo sufficiente l'accertamento di un'azione collettiva finalizzata alla commissione del reato. La legittima difesa può essere esclusa quando le modalità dell'azione violenta del soggetto aggredito, anche se finalizzata a recuperare un bene sottratto, risultino sproporzionate rispetto all'offesa subita. Il diniego delle attenuanti generiche e la declaratoria di recidiva possono essere adeguatamente motivati sulla base della personalità violenta e della pericolosità sociale dell'imputato, desumibili anche dalla sua pregressa condotta criminale.