Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47196 del 27 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:47196PEN

Massima

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Il sequestro probatorio eseguito dalla polizia giudiziaria nel corso di una perquisizione delegata dal pubblico ministero, che non indichi in modo specifico l'oggetto dell'attività ablativa ma si limiti a un generico riferimento a quanto rinvenuto o utile per le indagini, necessita della convalida del giudice ai sensi dell'art. 355 c.p.p., in quanto tale indeterminatezza rimette alla discrezionalità degli operanti l'individuazione del presupposto fondamentale del sequestro, ossia la qualifica di corpo o pertinenza del reato dei beni, situazione che non può essere definitiva e richiede il controllo dell'autorità giudiziaria. In assenza di tale convalida, il ricorso proposto avverso il decreto di rigetto della richiesta di restituzione delle cose sequestrate è ammissibile, in quanto non è possibile proporre richiesta di riesame, essendo il sequestro privo del necessario provvedimento di convalida.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1480/2015 GIP TRIBUNALE di UDINE, del 23/05/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott.ssa DI NARDO M., che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza in data 23/05/2015, il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Udine ha rigettato l'opposizione al decreto di rigetto di restituzion…

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