Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16317 del 12 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:16317PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, si caratterizza per l'utilizzo di modalità di azione che, pur non richiedendo la prova dell'appartenenza dell'agente ad un'associazione mafiosa, evocano nella vittima la forza intimidatrice tipica del vincolo associativo, in ragione delle peculiari modalità dell'atto intimidatorio, della situazione ambientale in cui esso è stato compiuto e della sua collocazione in un contesto di pressioni e minacce pregresse. Pertanto, l'aggravante può essere riconosciuta quando la violenza o la minaccia richiamino alla mente e alla sensibilità del soggetto passivo la forza intimidatrice tipicamente mafiosa, a prescindere dalla dimostrazione dell'esistenza di un'associazione per delinquere di tipo mafioso. Inoltre, la circostanza aggravante ha natura oggettiva e quindi è comunicabile a tutti i concorrenti nel reato, a prescindere dal loro grado di partecipazione o dal loro ruolo specifico nell'ambito della condotta criminosa. Infine, il giudice di merito ha il dovere di motivare adeguatamente il diniego delle circostanze attenuanti generiche, essendo sufficiente che egli faccia riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, senza necessità di esaminare ogni singola deduzione difensiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK Adet Toni - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/02/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SIANI VINCENZO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa LOY MARIA FRANCESCA;
che ha concluso nel seguente senso:
Il P.G. conclude per l'inammissibilita' del ricorso del (OMISSIS) e per il rigetto di quello del (OMI…

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